Un oggetto di magnitudine 5-6 è normalmente considerato luminoso e facilmente osservabile con qualunque telescopio o binocolo, ed anche visibile ad occhio nudo sotto un buon cielo. Quasi ovunque per la cometa C/2022 E3 (ZTF), impropriamente denominata "di Neanderthal", si è quindi assunto che la cometa sarebbe stata osservabile ad occhio nudo. In realtà pochi l'hanno vista (o intravista) con un telescopio o binocolo e pochissimi ad occhio nudo. La cometa ha deluso? Assolutamente no!
Il fatto è che ci si riferisce sempre ad una magnitudine stellare, mentre una cometa è un oggetto assai diffuso, soprattutto se si avvicina al nostro pianeta ed appare più grande nel cielo. La conseguenza è che la sua luce viene distribuita su di una certa area apparendo quindi un po' come una stella sfocata. La luminosità di una cometa è maggiore al centro della chioma, dove si trova il nucleo, per poi degradare rapidamente.
Dire che una cometa è di magnitudine 5- 6 vuol dire che la sua luminosità complessiva è equivalente a quella di una stella di magnitudine 5-6. Ma la stella è un puntino, mentre la cometa è come una nube diffusa. Ne consegue che la sua luminosità superficiale è molto bassa ed il contrasto sul fondo del cielo bassissimo. Ecco perché per l'osservazione delle comete (soprattutto visualmente) è sempre necessario avere un bel cielo cristallino di montagna senza il disturbo del chiaro di Luna.
La ZTF ha avuto per molti un cielo inquinato, e nel periodo migliore anche il chiaro di Luna. Era scontato che sarebbe stato un oggetto molto difficile per il nostro occhio.
Il grafico che segue quantifica la difficoltà di osservare una cometa di questo tipo e raccoglie le misure effettuate da Mauro Facchini il 25 gennaio 2023 con telescopio, CCD e filtro V, un banda passante quindi simile a quella del nostro occhio. Le misure sono concentriche, ovvero partendo dal nucleo e misurando via via porzioni crescenti di chioma.
La misura del raggio delle porzione di chioma considerata è espressa in chilometri sulla cometa. Vediamo subito che la porzione più vicina al nucleo (quella più luminosa che osserviamo al centro della chioma) mostra un valore oltre la decima magnitudine. Ben lontana dalla soglia di visibilità ad occhio nudo! La luminosità complessiva poi cresce andando a misurare porzioni di chioma sempre più ampie, fino ad avvicinarsi alla sesta magnitudine. Ma è la luminosità complessiva di un oggetto molto diffuso!
La luminosità, punto per punto, decresce molto rapidamente allontanandoci dal nucleo e questo ci spiega perché la nostra cometa si sia resa così elusiva nell'osservazione visuale. In alta montagna è stata intravista ad occhio nudo come un pallido fantasma diffuso, in cieli inquinati è rimasta del tutto invisibile, apparendo ai più fortunati come un vago fantasma al telescopio o al binocolo.. Per osservare ad occhio nudo una cometa da cieli inquinati dovrebbe essere almeno di seconda- terza magnitudine, e se è bassa all'orizzonte ancora di più per via dell'assorbimento operato dalla nostra atmosfera.
I nosti antenati avevano cieli bui e molto più puliti dei nostri, era molto più facile poter osservare anche ad occhio nudo una elusiva cometa. Per noi è diventata una vera impresa. Per fortuna le camere CCD e CMOS riescono magicamente a superare di molto il nostro occhio e a regalarci bellissime immagini anche da siti mediocri. Però non possono minmamente restiruirci l'emozione dell'osservazione diretta di una bella cometa.