In questa pagina ricordiamo alcuni tra i grandi astrofili che tanto hanno contribuito a far crescere la Sezione Comete e tanti "piccoli" astrofili a diventar grandi.
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ASTRONOMIA Nov.-Dic. no. 6/2005, pag. 44
In ricordo di Marco Cavagna
Lo scorso 9 agosto un ictus ha stroncato, all'età di 47 anni, Marco Cavagna, un nome noto dell'astronomia italiana e internazionale.
Negli anni Settanta e Ottanta, Marco è stato uno dei più attivi osservatori di comete e un entusiasta sostenitore della Sezione Comete UAI, nata proprio in quegli anni.
Si è dedicato anche alla ricerca di comete, scoprendo indipendentemente la C/1980 Y1 (Bradfield; precedente designazione 1980 XV = 1980t) la sera del 5 gennaio 1981 (circolare IAU 3561).
I lettori di International Comet Quarterly certamente conoscono il suo contributo in campo fotometrico, con moltissime osservazioni visuali e CCD su oltre 50 comete seguite tra il 1976 e il 2002 pubblicate sulla rivista e reperibili nell'archivio elettronico.
Negli anni 1985-86, durante la campagna osservativi organizzata dall'International Halley Watch, Marco ha svolto il ruolo di referente per l'Italia del "Real Time Monitoring Network".
È stato un vivace partecipante al primo International Workshop on Cometary Astronomy tenutosi a Selvino nel 1994. Negli ultimi vent'anni è divenuto uno dei membri attivi dell'Osservatorio di Sormano, del quale è stato fra i fondatori e dove ha scoperto due dozzine di asteroidi, distinguendosi per le misure di posizione molto accurate su comete e asteroidi. Tra il 1976 e il 1985 Marco ha contribuito anche all'AAVSO con 1382 stime di stelle variabili.
Marco è stato apprezzato conferenziere presso il Planetario di Milano e consulente della Commissione 20 dell'Unione Astronomica Internazionale. Circa 25 anni fa scriveva per la locale associazione di astrofili la rubrica "Astrofilia d'assalto", un titolo che ancora oggi richiama lo spirito che ha caratterizzato il suo approccio all'astronomia.
Più di recente è stato tra i fondatori di "CieloBuio", l'associazione che combatte l'inquinamento luminoso e lo spreco energetico.
È emblematico che uno degli asteroidi da lui scoperti (13777) nel 1998 porti proprio il nome "Cielobuio".
Marco ha iniziato la propria attività osservando il cielo con un semplice binocolo e moltissima passione, passione che traspare dalle parole scritte subito dopo aver conseguito la laurea in geologia:
"- [...] "cacciare" comete, gettare lo sguardo nella profondità del cielo, osservare direttamente Plutone o il quasar 3C 273 sapendo che la luce entrata nell'occhio partì ben tre miliardi di anni prima è una delle cose più eccitanti che possano capitare all'amante del cielo."
Marco ha ispirato molti astrofili con la sua attività, entusiasmo, competenza e approccio scientifico allo studio di stelle variabili, comete, occultazioni lunari e radenti. Ha colpito per l'umanità, la cordialità e la profonda conoscenza anche coloro che lo incontravano per la prima volta. Era un astronomo "giramondo", che si spostava tra le montagne con il suo binocolo e il riflettore dobsoniano da 25 cm f/3.9. In suo onore nel 1999 è stato designato l'asteroide (10149) Cavagna .
Testo adattato da un articolo di Piero Sicoli, Giannantonio Milani, Mauro Vittorio Zanotta, Daniel W. E. Green, pubblicato su International Comet Quarterly
In ricordo di Mauro Vittorio Zanotta
Vittorio Zanotta è mancato improvvisamente il 17 maggio 2009 , all’età di soli 46 anni, a causa di un incidente in alta montagna sul versante francese del Monte Bianco.
Il suo nome è legato alla scoperta della cometa 1991 Y1 Zanotta-Brewington, essendo stato l’ultimo italiano, dopo Giovanni Bernasconi nei lontani anni ‘40, ad effettuare una scoperta visuale.
Vittorio aveva iniziato a seguire comete partecipando con passione ai programmi della Sezione Comete e ben presto si è affermato come uno dei più attivi ed acuti osservatori visuali contribuendo con molte stime di magnitudine all’archivio di International Comet Quarterly. Vittorio era anche un assiduo osservatore di stelle variabili che seguiva inviando poi le sue stime all’AAVSO.
Il suo amore per il cielo e le comete lo hanno portato ad intraprendere una seria ricerca sistematica di comete, effettuata prima con un rifrattore newtoniano “caccia-comete” da 15 cm da lui appositamente realizzato, con il quale ha effettuato la sua scoperta, ed in seguito con un binocolo 25x150. Era infatti anche un abile costruttore di strumenti e poneva la massima cura e attenzione a tutti i dettagli tecnici e operativi. Il rifrattore da 15 cm in particolare era stato realizzato in modo da avere l’oculare sempre alla stessa altezza per garantire un’osservazione confortevole nelle lunghe ore di caccia alle comete.
Il suo programma di ricerca era stato impostato in modo meticoloso, studiando la tecnica più efficace in base alle stagioni ed alla regione di cielo da scandagliare; ogni notte serena, con grande costanza, Vittorio saliva in montagna ad esplorare metodicamente il cielo per la sua caccia, e ritornava poi in città per recarsi puntualmente al lavoro. Il suo assiduo impegno era stato infine premiato con la scoperta delle cometa 1991 Y1 Zanotta-Brewington.
Altre comete nuove le ha mancate per un soffio, o per sfortuna a causa di una parziale copertura del cielo. E’ stato scopritore indipendente della cometa C/1989 W1 (Aarseth-Brewington) nel 1989 e nel 1990 della C/1990 N1 (Tsuchiya-Kiuki) . Le sue comunicazioni al CBAT erano giunte purtroppo poco dopo che le circolari internazionali erano state pubblicate, e il nome alle comete già assegnato.
Mi aveva raccontato una volta che, al di là della grande emozione di scoprire una nuova cometa, la cosa più bella e affascinante di questa caccia solitaria era stata il possedere una capillare e straordinaria conoscenza del cielo che non aveva più segreti per lui. Ogni nebulosa, galassia, asterismo era divenuto qualcosa del tutto famigliare. Possiamo facilmente immaginare come le sue grandi passioni per il cielo, la montagna e la natura si siano sempre perfettamente intrecciate in questo suo approccio condotto mediante l’osservazione visuale.
Pochi anni dopo la sua scoperta, nel 1994, su richiesta di International Comet Quarterly, aveva organizzato a Selvino l’International Workshop on Cometary Astronomy (IWCA), un meeting che aveva portato nel nostro paese specialisti del settore da tutto il mondo.
Rimane infine esemplare il suo capitolo dedicato alla ricerca di nuove comete pubblicato nel volumetto “Osservare le Comete” nel quale è condensata la sua preziosa e ineguagliabile esperienza.
In suo onore l'asteroide1998 OK è stato denominato 14568 Zanotta.
Vittorio Zanotta è stato l’ultimo grande pioniere italiano che si è cimentato nella caccia visuale alle comete. Un’attività riservata a quei pochi temerari che hanno la costanza di scandagliare incessantemente il cielo per cogliere per primi quello che nessuno aveva ancora visto, legando il proprio nome ad una nuova cometa.
Giannantonio Milani
In ricordo di Giovanni Sostero
Giovanni Sostero 1964-2012
Death, be not proud, though some have called thee
Mighty and dreadful, for thou art not so;
For those whom thou think'st thou dost overthrow
Die not, poor Death, nor yet canst thou kill me.
Non essere orgogliosa, morte, anche se alcuni ti hanno chiamata
potente e terribile, perché tu non sei così;
Perché quelli che tu pensi di aver travolto
in realtà non muoiono, povera morte, né ancora tu puoi uccidere me.
(tratto da: Holy Sonnets, by John Donne - 1572-1671)
La notte del 6 dicembre 2012 è morto prematuramente l'astrofilo italiano Giovanni Sostero. Aveva sofferto di un attacco di cuore il 10 novembre lottando per quasi un mese prima di morire. Aveva solo 48 anni. Nato a Udine nel 1964, Giovanni è stato per molti anni presidente dell'associazione astronomica italiana AFAM (Associazione Friulana di Astronomia e Meteorologia) di Remanzacco. Era coordinatore della sezione comete dell'Unione Astrofili Italiani (UAI) ed uno dei leader del team CARA (Cometary Archive for Afrho).
Ha iniziato la collaborazione con la sezione comete dell'UAI nel 1983 (l'anno del passaggio al perielio della cometa periodica 22P/Kopff, ed ha in seguito partecipato all' International Halley Watch osservando la cometa 21P/Giacobini-Zinner e 1P/Halley. Per la sua attività di divulgazione in campo scientifico e per i suoi numerosi contributi scientifici ha ricevuto molte onorificenze e premi. L'asteroide 9878 (Sostero) è stato dedicato a lui.
Durante gli ultimi otto anni, ho avuto il privilegio di intraprendere progetti astronomici lavorando in stretta collaborazione con Giovanni Sostero. Infatti la nostra collaborazione ed amicizia è cominciata all'inizio del 2005. A quel tempo Giovanni era già noto per la sua esperienza come astronomo non professionista, sia a livello nazionale che internazionale, per il suo rigore scientifico e per la sua travolgente passione per le comete. Da parte mia stavo allora muovendo i primi passi come giovane appassionato di astronomia. Desideroso di fare la mia parte, io ambivo ardentemente di poter essere in contatto con i migliori nomi dell'astronomia contemporanea e in questi otto anni sono stato molto fortunato ad incontrare proprio Giovanni lungo il mio percorso.
La sua scomparsa è una grave perdita per tutti coloro che lo hanno amato e per tutto il mondo dell'astronomia. È impossibile elencare qui le moltissime scoperte, articoli e contributi che ha portato al mondo dell'astronomia professionale e amatoriale, non solo nel campo delle comete. Le circa 1900 citazioni del suo nome nel SAO/NASA Astrophysics Data System (ADS) parlano da sole. Si devono solo ricordare le 11 supernove che ha scoperto negli anni 2005 - 2009, una nova nella galassia M31 nel 2000 (la prima scoperta con mezzi amatoriali) e assieme con i cari amici dell'osservatorio di Remanzacco, la sua fidanzata Sara (che sarebbe più tardi diventata la sua amata moglie) e Luca Donato, la scoperta di dozzine di asteroidi e l'osservazione ed il follow-up di centinaia di comete e Near Earth Asteroids (NEOs). Un primo importante lavoro fatto assieme, è stata la co-scoperta della frammentazione della cometa C/2005 K2 nel giugno del 2005. Il gioco del destino ha voluto che l'ultimo rilevante lavoro fatto assieme abbia riguardato ancora una volta la scoperta della frammentazione di una cometa, la 168P, avvenuta il 26 Ottobre 2012, assieme all'astronomo non professionista inglese Nick Howes, con il quale l'anno precedente avevamo iniziato una proficua collaborazione e amicizia. A questo proposito posso solo raccomandare a tutti di ascoltare una bellissima intervista rilasciata da Giovanni all'INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) il 5 Novembre, pochi giorni prima che l'attacco di cuore ce lo portasse via. L'intervista (in italiano) è ascoltabile on-line al sito http://tinyurl.com/sostero
In una delle sue e-mail che risale al 2006, Giovanni mi scriveva: "..sono stato affascinato dalle comete all'età di nove anni quando, una sera del gennaio 1974, avevo tentato (senza successo) di osservare la famosa cometa Kohoutek (1973 XII) dopo una partita di calcio con gli amici nel campo dietro casa. Un mio grande rammarico è stato di non aver potuto osservare le grandi comete Ikeya-Seki (C/1965 S1), Bennett (C/1969 Y1) e West (C/1975 V1)".
Mi mancheranno le sue chiamate telefoniche alle tre di notte dalla baita persa tra le montagne da dove egli studiava il cielo con il suo telescopio, il suo senso dell'umorismo e la sua grande conoscenza del cielo. La sua scomparsa lascia per me un grande vuoto che è impossibile colmare. Giovanni era una grande persona, un grande astronomo e il migliore degli amici. Mi manca immensamente.
Ernesto Guido
htpp://remanzacco.blogspot.com http://twitter.com/comets77
In Ricordo di Martino Nicolini
IN MEMORIAM
Martino Nicolini
Feb 1961 – Jan 2015
… We’ll see you in the stars …
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ESCAPE AT BEDTIME
by Robert Louis Stevenson
The lights from the parlour and kitchen shone out
Through the blinds and the windows and bars;
And high overhead and all moving about,
There were thousands of millions of stars.
There ne’er were such thousands of leaves on a tree,
Nor of people in church or the Park,
As the crowds of the stars that looked down upon me,
And that glittered and winked in the dark.
The Dog, and the Plough, and the Hunter, and all,
And the star of the sailor, and Mars,
These shown in the sky, and the pail by the wall
Would be half full of water and stars.
They saw me at last, and they chased me with cries,
And they soon had me packed into bed;
But the glory kept shining and bright in my eyes,
And the stars going round in my head.
Le luci della sala e dalla cucina risplendevano di fuori
Attraverso le persiane e le finestre e le sbarre;
E alte sopra il mio capo e tutte in movimento,
C'erano migliaia di milioni di stelle.
Non ci sono mai state così tante migliaia di foglie su di un albero,
Né così tante persone in chiesa o al Parco,
come la folla di stelle che guardava giù verso di me,
E che brillavano, strizzando l'occhio al buio.
Il Cane, e l'Aratro e il Cacciatore, e tutto,
E la stella del marinaio, e Marte,
Loro mostrati nel cielo, e il secchio alla parete
Mezzo pieno d'acqua e di stelle.
Alla fine mi hanno visto, e mi hanno inseguito con grida,
E ben presto mi hanno infagottato a letto;
Ma lo splendore rimaneva brillante e luminoso nei miei occhi
E le stelle a continuare a girare nella mia testa.
http://astronomy.fm/2015/01/31/in-memoriam-martino-nicolini/#sthash.TVw3...