Qualche considerazione sul comportamento della C/2023 A3 (Tsuchinshan-ATLAS)

La cometa C/2023 (Tsuchinshan-ATLAS) aveva dato non poche preoccupazioni nella seconda metà di aprile mostrando un improvviso calo di luminosità. Si temeva che il suo nucleo stesse disgregandosi o che comnque l'attività della cometa stesse crollando in modo inarrestabile. Ma per fortuna questo non è avvenuto e, al di là di ogni previsione la cometa ha ripreso un andamento regolare, sia pure con un livello di attività un po' inferiore.

La curva di luce della cometa C/2023 A3 ricavata da magnitudini in banda R misurata su di una finestra compresa tra i 40.000 e i 50.000 chilometri sulla cometa, fornendo un valore vicino ad una "magnitudine totale" della chioma. Si nota come la pendenza della curva dopo il calo temporaneo abbia una pendenza inferiore (parametro n  4,20 prima, 3,06 dopo). Il parametro n è utilizzato nell'analisi delle curve di luce visuali e ne indica la pendenza: n=4 è un valore medio comunqe a molte comete, n=3 invece è generalmente un valore più tipico delle comete "nuove" che per la prima volta si avvicinano al Sole.

Le comete, lo sappiamo bene, sono famose per fare ciò che vogliono e comportarsi nei modi più bizzarri. Possono improvvisamente sfaldarsi e dissolversi o mostrare outburst e variazioni regolari senza che alla fine la cometa crolli. Due esempi recenti sono la cometa C/2021 A1 (Leonard) e la 12P/Pons-Brooks.

Rimane però il dilemma su che cosa possa essere successo alla C/2023 A3 in quei giorni di parziale "blackout".  Al momento in rete si erano scatenate vaie discussioni, e c'era chi voleva che la cometa fosse in fase di disgregazione, chi sosteneva che fosse un calo dovuto ad un effetto di fase, e chi sostanzialmente, vedendo che la cometa continuava ugualmente il suo corso, stava a vedere che cosa sarebbe successo.

Di fatto non si è notato alcun cambiamento significativo che potesse indicare una disgregazione o frammentazione del nucleo, ed anche l'effetto di fase, invocato da alcuni come causa, in realtà non aveva nulla che fare con quanto osservato. La curva di luce visuale della cometa, ed anche quella in magnitudini R riportata sopra non rende però ben conto dell'entità del fenomeno..

L'analisi mediante la quantità Af[rho] ci dà un'idea molto più chiara di quanto il crollo sia stato importante. Questa misura è correlata alla sezione totale dei grani di polvere, quindi indirettamente alla quantità di polvere emessa, anche se non è possibile dare direttamente una misura quantitative sulla produzione di polveri. Ci fornisce comunque un dato indicativo sulle variazioni dell' attività del nucleo.

Come si vede dal grafico i valori sono crollati da circa 7000 a 2500 cm!  Al momento non abbiamo una spiegazione ufficiale. Potrebbe essersi trattato forse di un effetto di tipo stagionale correlato alla forma e rotazione del nucleo e a come esso viene illuminato dal Sole, oltre a possibili disomogeneità tra gli emisferi del nucleo. Sotto questa prospettiva si apre anche l'ipotesi che le fasi che potremmo definire un po' anomale possano essere i picchi di massimo sovrapposti ad un andamento generale medio più blando. C'è stato un crollo o un aumento temporaneo? I dubbi permangono.

Di certo la cometa è ancora lì, ha superato indenne il perielio (alla faccia di chi la voleva disgregata avvicinandosi al Sole!) e continua la sua corsa, fino ad ora senza problemi.

Noi siamo lieti di questo ed anche che ci abbia dato buone speranze di poter osservare una discreta cometa a metà ottobre. Non "la cometa del secolo" come affermato dai media; peraltro anche fosse spettacolare, mancherebbre davvero ancora molto a completare il secolo e qualunque appellativo sarebbe alquanto pretenzioso e prematuro!! 

Prepariamo ci e buone osservazioni!

Giannantonio Milani

 

Le osservazioni sono state effettuate da:

Andrea Aletti, Federico Bellini, Erik Bryssink, Antonio Catapano, Feraco Mario, Ernesto Guido, Rolando Ligustri, Giannantonio Milani, Luciano Tinelli, Diego Tirelli, Adriano Valvasori.

Durante la fase di anomalia nella curva di luce sono state inoltre misurate alcune immagini dei telescopi Faulkes (LCOGT node at Haleakala Observatory e LCOGT node at Siding Spring Observatory) effettuate da osservatori e scuole afferenti a Cometchasers.

 

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