CARA: Cometary ARchive for Amateur Astronomer
Dopo l'apparizione della Hale-Bopp nell''ambito della Sezione Comete della UAI è iniziata una attiva sperimentazione che ha visto sempre più osservatori a cimentarsi nelle riprese di comete mediante CCD, finalizzate ad ottenere misure fotometriche.
Partendo dalle misure relative alla chioma, e facendo riferimento soprattutto al pregevole lavoro di fotometria curato da Herman Mikuz negli anni '80 (Osservatorio di Crni Vrh, Slovenia), ci si è posti la meta di perfezionare ulteriormente sia la tecnica di ripresa che di analisi, per estrarre dati che potessero avere un maggiore interesse scientifico.
Con il passare degli anni un numero crescente di osservatori ha portato il proprio contributo, si a livello sperimentale che nella discussione generale all''interno della Sezione. La sperimentazione, sia condotta senza filtri che mediante filtri BVRI e in alcuni casi interferenziali, ha permesso di compiere notevoli passi avanti nel campo della fotometria e dell''analisi morfologica e strutturale della chioma e della coda. La collaborazione con alcuni professionisti ha permesso alla fine di definire in modo molto più preciso gli obbiettivi da perseguire ed i metodi da utilizzare, con il risultato di arrivare a stilare ex-novo un programma di osservazione, basato su criteri completamente nuovi per il mondo amatoriale.
Il tutto è stato svolto avendo bene in mente di ricercare un ragionevole compromesso tra difficoltà operative e significato fisico dei dati ottenuti. Crediamo di aver trovato nel progetto denominato "CARA" una soluzione ottimale, grazie anche al contributo e allo spirito di gruppo e di amicizia che si è creato tra gli osservatori.
Il CARA (Cometary Archive for Amateur Astronomers) si presenta come un progetto sotto molti aspetti ambizioso: costruire un archivio on-line che riporti dati osservativi in un formato che sia interessante per il mondo professionale e già idoneo per una prima analisi.
I dati numerici sono espressi in una quantità (denominata Afrho) che viene utilizzata in ambito professionale per stimare la produzione di polveri e per analizzare la conformazione della chioma.
Il sito, creato a livello sperimentale direttamente in lingua inglese già nella primavera del 2003, ha assunto gradatamente la sua prima conformazione ed è stato già presentato anche al congresso MACE (Minor planets, Asteroids, Congress Europe) tenutosi quest''anno alle Canarie oltre che al Congresso UAI.
Ora è entrato in fase operativa con specifiche campagne osservative su comete specifiche.
Il progetto CARA, già nella sua fase iniziale, ha portato un significativo contributo nell''ambito della missione Rosetta, e sta raccogliendo numerosi consensi a livello internazionale. Al momento oltre a numerosi osservatori europei (Italia, Francia, Spagna, Slovenia) hanno aderito anche alcuni osservatori dell''emisfero Sud (Australia) e questo sta portando a realizzare una importante rete di osservatori qualificati.
Il sito web appositamente realizzato (http://cara.uai.it) è stato costruito badando innanzi tutto al contenuto, è quindi per certi versi un sito essenziale e dove non appare nulla di eclatante. L'idea è quella di offrire sia un servizio alla comunità astronomica internazionale, sia di creare un punto di incontro tra quegli osservatori che mirino ad approfondire il lato più strettamente scientifico dell''osservazione cometaria.
La conformazione di partenza del CARA ha i requisiti di minima per soddisfare agli scopi che ci eravamo posti, ed è suscettibile di ulteriori sviluppi futuri. Le collaborazioni con alcuni professionisti e il continuo lavoro di ricerca e sperimentazione in corso all'interno della Sezione (inerente sia ulteriori aspetti che riguardano la fotometria che l'analisi e l'elaborazione delle immagini) porterà sicuramente ad ampliare ulteriormente gli orizzonti attuali.
La realizzazione di questo progetto è stata possibile grazie al contributo, alla passione e anche alle notti insonni di molte persone, e in particolare modo (in ordine alfabetico) a:
Daniele Carosati, Mauro Facchini, Lorenzo Focardi, Marco Fulle (Osservatorio Astrofisico di Trieste), Rolando Ligustri, Herman Mikuz (Osservatorio di Crni Vrh, Slovenia), Martino Nicolini, Giovanni Sostero, Gyula Szabò (Dipartimento e Osservatorio di Szeged, Ungheria), Diego Tirelli, Roberto Trabatti, Gian Paolo Tozzi (Osservatorio Astrofisico di Arcetri), Carlo Vinante.
A loro, e a tutti gli altri che in vari modi hanno collaborato, va il più sentito ringraziamento.
Giannantonio Milani
Responsabile Sezione Comete UAI
Link al progetto CARA